Uno studio ha mostrato che il mezzo più efficace e più economico per il cancro alla prostata precoce, a lenta crescita, è quello di attendere e sottoporre il paziente ad esami di routine, piuttosto che ricorrere da subito a un intervento chirurgico o a radioterapia.
Questi sono i risultati di uno studio condotto presso il Dana-Farber Cancer Institute di Boston ( Stati Uniti ), e che ha coinvolto soggetti di 65-75 anni d’età.
Sono stati tenuti in considerazione: i costi degli esami, il trattamento e il lavoro perso, gli effetti collaterali del trattamento, la qualità di vita e la probabilità di morire di cancro alla prostata.
Nella maggior parte degli uomini a cui viene diagnosticato un tumore alla prostata a basso rischio, la malattia ha un decorso generalmente lento e tale da non minacciare la vita del paziente.
Il trattamento, invece, può causare effetti collaterali quali incontinenza e impotenza.
Secondo i Ricercatori del Dana-Farber Cancer Institute molti uomini sono con molta probabilità trattati anche senza averne necessità.
Secondo i dati statistici dell’American Cancer Society ( ACS ) negli Stati Uniti, circa 1 uomo su 6 avrà diagnosi di cancro alla prostata durante la propria vita, e 1 su 36 morirà a causa della malattia.
Lo studio ha confrontato gli effetti di un trattamento immediato dopo una diagnosi di tumore a basso rischio con uno di due approcci wait-and-see ( aspetta-e-vedi ).
Nel gruppo sorveglianza attiva, gli uomini si sottoponevano a un esame dei livelli di PSA ( antigene prostatico specifico ) ogni 3 mesi, così come a normali biopsie prostatiche e a esami rettali digitali.
La vigile attesa era caratterizzata da un follow-up meno intensivo, con il test PSA ogni 6 mesi e la scintigrafia ossea ogni 5 anni.
Secondo un modello elaborato dai ricercatori, tra gli uomini di 65 anni, il 78% di quelli nel gruppo sorveglianza attiva avrebbero subito trattamento antitumorale per cancro alla prostata, contro il 34% di quelli del gruppo vigile attesa.
Per questo fatto e per il minor numero di esami e biopsie, la vigile attesa si è rivelato l'approccio più conveniente, anche sotto l’aspetto economico.
Non sono state riscontrate differenze riguardo agli esiti primari tra tutti i trattamenti.
Il modello ha mostrato che il rischio di morire di cancro alla prostata era del 4.8% per quelli del gruppo sorveglianza attiva, 6.0% per la vigile attesa e 8.9% per gli uomini sottoposti immediatamente al trattamento.
Gli uomini in tutti e tre gli scenari avevano una speranza di vita tra gli 81 e gli 82 anni.
La vigile attesa e la sorveglianza attiva sono risultati entrambi correlati a un miglioramento della qualità di vita. ( Xagena2013 )
Fonte: Annals of Internal Medicine, 2013
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