I dati relativi all’associazione tra Vitamina-D e neoplasie del tratto digestivo superiore sono limitati.
Ricercatori dell’International Epidemiology Institute, a Rockville, negli Stati Uniti, hanno esaminato la relazione tra assunzione alimentare di Vitamina D e carcinoma dell’esofago a cellule squamose ( 304 casi ) e tumore orofaringeo ( 804 casi ) in due studi italiani caso-controllo.
Gli odds ratio ( OR ) aggiustati per carcinoma dell’esofago a cellule squamose e tumore orofaringeo sono stati, rispettivamente, pari a 0.58 e 0.76 per il più alto terzile di assunzione di vitamina D.
Utilizzando un gruppo di riferimento costituito da persone nel più alto terzile che non avevano mai fumato o erano ex fumatori, gli OR sono stati pari a 8.7 per il carcinoma dell’esofago a cellule squamose e 10.4 per il carcinoma orofaringeo per i forti fumatori nel più basso terzile di assunzione di Vitamina-D; in modo simile, rispetto alle persone nel più alto terzile di Vitamina-D che bevevano meno di 3 bevande alcoliche al giorno, i corrispondenti OR sono stati pari a 41.9 per il carcinoma dell’esofago a cellule squamose e 8.5 per quello orofaringeo tra i pesanti bevitori nel più basso terzile di Vitamina D.
In conclusione, sono state osservate associazioni inverse tra assunzione alimentare di Vitamina D e rischio di tumore dell’esofago a cellule squamose e, forse, di tumore orofaringeo, più pronunciate per i forti fumatori e i forti consumatori di alcol. ( Xagena2009 )
Lipworth L et al, Ann Oncol 2009; 20: 1576-1581
Onco2009 Farma2009 Gastro2009