Studi ecologici e osservazionali suggeriscono che un basso livello di vitamina D possa essere associato ad una maggiore mortalità per diverse cause tra le quali cancro, malattia cardiovascolare e diabete mellito che rappresentano dal 60% al 70% della mortalità nei Paesi a reddito elevato.
È stato esaminato il rischio di morte per qualsiasi causa nei soggetti che hanno partecipato a studi clinici randomizzati, valutando l’impatto della supplementazione di Vitamina-D ( Ergocalciferolo [ vitamina D2 ] o Colecalciferolo [ vitamina D3 ] su qualsiasi condizione di salute.
È stata compiuta una ricerca in letteratura fino al novembre 2006.
Sono stati identificati 18 studi clinici indipendenti, randomizzati e controllati, che hanno riguardato 57.311 partecipanti.
Durante un periodo medio di 5,7 anni, si sono verificati 4.777 decessi per qualsiasi causa.
Le dosi giornaliere di supplemento di Vitamina D variavano da 200 a 2.000 UI.
La dose media giornaliera dello studio, aggiustata, era di 528 UI.
In 9 studi clinici è stata registrata una differenza da 1,4 a 5,2 volte nei livelli sierici di 25-Idrossivitamina D tra il gruppo trattato ed il gruppo controllo.
Il rischio relativo di mortalità per qualsiasi causa è stato 0,93.
Non sono emerse indicazioni di eterogeneità né di bias di pubblicazione.
Il rischio relativo finale non è cambiato con l’aggiunta di supplementi di Calcio.
Secondo gli Autori, l’introduzione giornaliera di supplementi di vitamina D sembra essere associata ad una diminuzione dei tassi di mortalità totale.
La relazione tra i livelli basali di Vitamina D, la dose di supplementi di Vitamina D ed i tassi di mortalità totali devono essere ancora studiati.
Per confermare questi risultati dovrebbero essere realizzati studi clinici basati sulla popolazione, radomizzati e controllati con placebo, con la mortalità totale come endpoint principale. ( Xagena2007 )
Autier P et al, Arch Intern Med 2007;167: 1730-1737
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