Esistono considerevoli polemiche sulla associazione tra consumo di caffè e rischio di malattia cardiovascolare.
È stata effettuata una meta-analisi per valutare la relazione dose-risposta tra consumo di caffè a lungo termine e rischio cardiovascolare.
Sono stati selezionati studi di coorte prospettici sul rapporto tra consumo di caffè e rischio cardiovascolare che comprendessero malattia coronarica, ictus, insufficienza cardiaca e mortalità cardiovascolare.
Sono stati inclusi 36 studi con 1.279.804 partecipanti e 36.352 casi di malattie cardiovascolari.
È stata identificata una relazione non-lineare tra consumo di caffè con rischio cardiovascolare ( P per eterogeneità=0.09, P per trend minore di 0.001, P per linearità minore di 0.001 ).
Rispetto alla categoria più bassa di consumo di caffè ( media, 0 tazze al giorno ), il rischio relativo di malattie cardiovascolari è stato di 0.95 per la categoria massima ( media, 5 tazze al giorno ), 0.85 per la seconda categoria più elevata ( media, 3.5 tazze al giorno ) e 0.89 per la terza categoria più elevata ( media, 1.5 tazze al giorno ).
Guardando gli esiti separati, il consumo di caffè è stato associato in modo non-lineare sia al rischio di malattia coronarica ( P per eterogeneità=0.001, P per trend minore di 0.001, P per linearità minore di 0.001 ) sia al rischio di ictus ( P per eterogeneità=0.07, P per trend minore di 0.001, P per non-linearità minore di 0.001; P per differenze di trend maggiore di 0.05 ).
In conclusione, in questa meta-analisi è stata osservata una associazione non-lineare tra consumo di caffè e rischio cardiovascolare.
Il consumo moderato di caffè è stato inversamente associato, in modo significativo, con il rischio cardiovascolare, con il più basso rischio cardiovascolare con 3-5 tazze al giorno.
Un forte consumo di caffè non era associato a un rischio cardiovascolare elevato. ( Xagena2014 )
Ding M et al, Circulation 2014; 129: 643-659
Cardio2014