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Caffè e insorgenza di ictus ischemico acuto


Una precedente ricerca ha indicato un rischio particolarmente elevato di infarto miocardico e morte cardiaca improvvisa nell’ora successiva all’assunzione di caffè, ma tuttavia il rischio di ictus ischemico associato a esposizione transitoria a caffè resta poco definito.

È stato ipotizzato che l’assunzione di Caffeina sia associata a un incremento transitorio del rischio di ictus ischemico.
Per verificare questa ipotesi è stato condotto uno studio multicentrico e di cross-over su 390 persone ( 209 uomini e 181 donne ) intervistate nel periodo 2001-2006 a una distanza mediana di 3 giorni dopo un ictus ischemico acuto.

Il consumo di caffè di ciascun soggetto nell’ora precedente all’insorgenza dei sintomi di ictus è stato confrontato con la sua frequenza normale di consumo nell’anno precedente.

Delle 390 persone arruolate, 304 ( 78% ) avevano bevuto caffè nell’anno precedente, 232 entro 24 ore e 35 entro 1 ora dall’insorgenza dell’ictus.

Il rischio relativo ( RR ) di ictus nell’ora successiva al consumo di caffè è stato pari a 2 ( p minore di 0.001 ).

Non è stato osservato alcun aumento evidente del rischio nell’ora successiva al consumo di tè con Caffeina ( RR=0.9; p=0.85 ) o cola ( RR=1.0; p=0.95 ) e l’associazione tra ictus ischemico nell’ora successiva al consumo di caffè è risultata chiara nelle persone che consumavano meno o una 1 tazza di caffè al giorno ma non per quelle che consumavano la bevanda con maggiore regolarità ( p per la tendenza: 0.002 ).

I rischi relativi sono rimasti simili quando il campione è stato limitato a quanti non erano risultati simultaneamente esposti ad altri potenziali fattori scatenanti e i risultati sono rimasti significativi dopo stratificazione per momento della giornata.

In conclusione, il consumo di caffè aumenta in modo transitorio il rischio di insorgenza di ictus ischemico, in particolare tra coloro che non lo bevono con regolarità. ( Xagena2010 )

Mostofsky E et al, Neurology 2010; 75: 1583-8



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