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AIFA - Sigarette elettroniche: servono garanzie sulla sicurezza e divieto ai minori di 18 anni


Per l’Agenzia regolatoria italiana AIFA risulta indispensabile definire le quantità di nicotina, unica sostanza farmacologicamente attiva tra quelle presenti nelle cartucce di ricarica delle sigarette elettroniche, in quanto pur riportata tra gli ingredienti come conforme alla Farmacopea internazionale da alcuni controlli non risulta esserlo.
L’AIFA ritiene che tutto ciò che contiene materie prime farmacologicamente attive debba essere considerato farmaco e che anche le sigarette elettroniche dovrebbero essere regolamentate secondo le direttive concernenti i prodotti medicinali.

L’AIFA considera, inoltre, indispensabile stabilire delle specifiche qualitative minime per il dispositivo poiché le sostanze inalate variano non solo in base al liquido inserito ma anche alla composizione del materiale plastico e alla temperatura raggiunta dal dispositivo stesso, basti pensare alla possibile produzione di ftalati come residui della combustione.
Le particelle formate al momento della somministrazione penetrano negli alveoli polmonari raggiungendo diversi livelli di profondità in base alle loro dimensioni.

Anche per le sigarette elettroniche prive di Nicotina, l’AIFA ravvisa problemi di sicurezza correlati al loro uso. In particolare si riferiscono ai prodotti formati nella combustione delle sostanze utilizzate ma anche alla induzione di comportamenti a rischio dovuti alla falsa convinzione che si tratti di prodotti sicuri.
Secondo l’AIFA, il liquido da utilizzare nelle sigarette elettroniche, anche qualora privo di sostanze farmacologicamente attive, dovrebbe essere chiaramente etichettato con riferimento al contenuto e all'esposizione durante la somministrazione, tenendo conto che le modalità di classificazione ed etichettatura delle sostanze pericolose non sono adeguate per sostanze che vengono intimamente a contatto con l'uomo, come in questo caso, in cui la via di somministrazione è quella inalatoria.

Inoltre, il messaggio ingannevole sul vantato effetto disassuefacente dall’abitudine del fumo non dovrebbe accompagnare tali prodotti se non sotto controllo medico e si dovrebbe informare l'opinione pubblica attraverso campagne di sensibilizzazione sui possibili rischi dovuti sia alla presenza di sostanze dannose, sia per l’induzione di deviazioni comportamentali ( ad es. possibilità di fumare in ambienti in cui prima non era possibile, quali chiese, ospedali, caserme, scuole, ecc. ) che possono al contrario riattivare e/o incrementare l'abitudine al fumo e favorire l'utilizzo del dispositivo come nuova via di assunzione di sostanze da abuso.

L’AIFA ritiene che rispetto alle sigarette classiche quelle elettroniche, se opportunamente regolamentate, possiedano un minor rischio per la salute qualora utilizzate per la disassuefazione medica del fumo. Sono invece da bandire nell’uso in persone che non abbiano mai fumato o abbiano già smesso poiché questo impiego può aggravare la dipendenza da Nicotina.
Considerando le evidenze sperimentali sulla presenza di fattori di rischio certi, l’Agenzia supporta la scelta di vietare la vendita e l’uso ai minori di 18 anni. ( Xagena2013 )

Fonte: AIFA, 2013

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